God Bless the Peace in the World
Un'immagine potente e provocatoria: Trump siede al centro del potere, con le bandiere di USA, Israele e Iran alle spalle, indossando un cappello che invoca la pace nel mondo. Dopo il bombardamento dei siti nucleari, diventa paradossalmente il mediatore di un accordo storico tra Israele e Iran.
Un’opera che sfida il confine tra propaganda, ironia e realtà geopolitica.

Il messaggio inciso sul cappello, simbolo iconico della propaganda trumpiana, viene trasformato in un inno globale alla pace, sfidando l’estetica del potere e le sue ambiguità. Il contrasto tra l’uniforme ufficialità dell’ambiente e il desiderio idealistico espresso dalla frase evidenzia la tensione tra retorica e realtà geopolitica.

Quest’opera è un potente manifesto visivo di pace e contraddizione, che ritrae il presidente Donald Trump seduto al centro del potere, con espressione severa, mentre indossa un cappellino rosso su cui campeggia la scritta “GOD BLESS THE PEACE IN THE WORLD”. Alle sue spalle sventolano le bandiere di tre nazioni simbolicamente opposte e spesso in conflitto: Israele, Stati Uniti e Iran.

Dopo il lancio delle bombe sui siti atomici, ha fatto fare la pace tra Israele e Iran. Un paradosso che l’opera amplifica, portando lo spettatore a interrogarsi sul prezzo e sulla verità della pace, e sul ruolo controverso del leader che ne è diventato simbolo.


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